domenica 22 aprile 2012

NARRAZIONI nella LETTERATURA (1)


Ulisse giunge nell' isolo di Eolo, dio dei venti, da cui viene ospitalmente accolto ricevendo in dono l'otre dei venti accompagato dal divieto di aprirlo; poichè in esso infatti sono conservati tutti i venti tranne lo Zefiro, che lo condurrà fino alla sua amata Itaca.
Saranno però poi i compagni di Ulisse, invidiosi del dono, ad aprire l'otre scatenando la furia dei venti.


Pensier si tolse, e cura; e della pelle
Di bue novenne presentommi un otre,
Che imprigionava i tempestosi venti:
Poichè de’ venti dispensier supremo
Fu da Giove nomato; ed a sua voglia
Stringer lor puote, o rallentare il freno.
L’otre nel fondo del naviglio avvinse
Con funicella lucida d’argento,
Che non ne uscisse la più picciol’aura;
E sol tenne di fuori un opportuno
Zefiro, cui le navi, e i naviganti
Diede a spinger su l’onda. Eccelso dono,
Che la nostra follia volse in disastro!
 Così prevalse il mal consiglio. L’otre
Fu preso, e sciolto; e immantinente tutti
Con furia ne scoppiâr gli agili venti.
(Odissea, X, 28-43)



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